letterina 20180429

Automi o persone?

Un racconto di Edgar A. Poe, “Il giocatore di scacchi di Maezel”, si rifà al 1770 quando alla corte di Maria Teresa d’Austria fu presentato il primo grande computer della storia: “il Turco”. Vestito come uno stregone mediorientale con un vistoso turbante, un manichino sedeva di fronte a una scacchiera in attesa del coraggioso giocatore che avrebbe osato sfidarlo a scacchi. Il suo inventore, Wolfgang von Kempelen, mostrava compiaciuto intricatissimi meccanismi con tubi d’ottone e ingranaggi dentati. Con un rumoroso e sferragliante movimento il Turco non solo spostava gli scacchi ma si accorgeva se un avversario tentava una mossa non valida e scuoteva la testa. Sbaragliava tutti. Vinceva sempre l’automa.
Cominciò a viaggiare in tutte le corti europee e nei salotti nobili. A Parigi il più grande scacchista del tempo, D. Philidor, lo vinse ma confessò che era stata la partita più faticosa della sua carriera. Perfino Napoleone Bonaparte volle giocare contro il Turco. Si racconta che l’Imperatore provò una mossa illecita per 3 volte: alle prime due l’automa scosse il capo e rimise la pedina a posto, ma la terza volta perse le staffe e buttò all’aria la scacchiera incurante di chi aveva di fronte. Napoleone rimase basito. L’inventore ad un certo punto decise di non farlo giocare più. Molti provarono a costruirne di simili ma nessuno funzionava.
Nel 1857 il figlio del proprietario scrisse un articolo su una rivista scientifica: “il segreto meglio mantenuto di sempre”. Dentro al macchinario del Turco si nascondeva un nano gobbo, scanzonato e reietto, una persona scartata e disprezzata da tutti, che in realtà era un genio e un invincibile campione di scacchi. Poiché non tutte le ante venivano aperte nello stesso momento, lui si nascondeva, con la sua deformità, tra gli ingranaggi. (Questo trucco è stato usato molto più recentemente nel film Star Wars per far muovere il piccolo robot bianco R2-D2. Dentro c’era Kenny George Baker, nato a Birmingham il 24 agosto 1934. Grazie alla sua statura si è calato nella struttura di C1-P8 in sei dei sette film di Guerre Stellari. Non partecipò al terzo prequel Star Wars: episodio III - La vendetta dei Sith per motivi di salute -una malattia ai polmoni- anche se George Lucas gli rese omaggio inserendolo comunque nell’elenco degli interpreti).

 

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