”Dilettissima Bergamo”
“Si incomincia dalla terra dove sono nato e poi si prosegue fino al cielo”. Queste le parole di Papa Giovanni che scandiranno i 18 giorni di preghiera con la presenza, nella nostra terra, dell’urna con il corpo del papa. E’ un evento particolare che non può esser ridotto a qualcosa di magico o folcloristico, ma inserito nella scia di quella “devozione popolare” che apre alla fede. Un po’ come avviene già per tanti segni di papa Giovanni presenti tra noi, ultimo, in ordine di tempo, quello relativo alla statua collocata all’ingresso dell’Ospedale di Bergamo a lui dedicato.
Situata all’ingresso principale est si presenta con volto sereno, dal sorriso appena abbozzato. In una mano un ramoscello d’ulivo, l’altra che pare salutare, accogliere. Alta un metro e 80 centimetri del peso di quattro quintali, è opera dello scultore Carlo Balljana (lo stesso che ha realizzato il gruppo familiare nella casa natale a Sotto il Monte), in bronzo fuso a cera; è stata inaugurata il 30 giugno 2013.
Circa un anno fa sono state aggiunte due quinte realizzate sempre dallo scultore trevisano, che riportano stralci di scritti e discorsi del pontefice bergamasco: il Discorso alla Luna, indimenticata carezza del Papa ai bambini e alle loro lacrime, pronunciato l’11 ottobre 1962 all’apertura del Concilio Vaticano II, una citazione della Pacem in Terris, che invita alla verità, giustizia, carità e libertà nei rapporti umani e infine un ricordo della “dilettissima Bergamo, il cui amore ci accompagnò sempre”.
Ogni giorno sono tantissime le persone che si avvicinano, anche solo per pochi istanti: un’ulteriore testimonianza della devozione e dell’affetto profondo della popolazione bergamasca per una delle figure più importanti della Chiesa e della storia. Ai piedi della statua si trovano infatti tantissimi fiori di diverso colore, ceri (rigorosamente “non accesi a fiamma viva” per motivi di sicurezza, come raccomanda il cartello collocato a lato dell’effige) e doni.
In mezzo al via vai tipico di una struttura come un ospedale, non è affatto banale il fatto che, nel giro di pochi minuti, siano tantissime le persone che decidono di soffermarsi davanti alla statua del Santo per un momento di riflessione, di preghiera o di raccoglimento: c’è chi fa il segno della croce, chi accarezza la mano del pontefice per poi baciare le proprie dita, chiedendo una grazia o cercando speranza e un po’ di conforto per se stessi o per un proprio caro ammalato.