Il male? Uno specchio
Così come mi è stato trasmesso, allargo questo scritto di un insegnante di Milano: ci aiuta a pensare a ciò che stiamo vivendo in questi giorni. E non solo.
“C'è chi dice che le persone cambiano, di fronte alle situazioni difficili. Non credo. Credo che di fronte al dolore, la malattia, le persone non cambino: si rivelano.
Diventano quello che sono sempre state. Solo si vede di più. E meglio. Per cui adesso si vedrà meglio chi siamo. Ciascuno di noi.
Chi userà il virus per farsi propaganda. Per raccattare quattro miserabili voti, sarà disposto anche ad aggiungere panico al panico.
Chi ha un locale e chiuderà, rinuncerà a lavorare e guadagnare, pur di evitare il pericolo di diffondere il contagio.
Chi se ne fregherà e continuerà a fare come ha sempre fatto, tanto cosa vuoi che succeda.
Chi si farà prendere dal panico, chi invece resterà lucido.
Chi inizierà a guardare storto chiunque, come ci fosse un untore dietro ogni volto.
Chi a fare un cenno di sorriso a tutti, anche agli sconosciuti, un modo per dire con gli occhi che sì, siamo in mezzo a un mare agitato, ma almeno siamo tutti sulla stessa barca.
Chi si rifiuterà di credere a quello che dicono le fonti ufficiali, e vedrà dietro ogni cosa un complotto.
Chi aspetterà in silenzio la fine di questa storia, e magari ne approfitterà per leggere quel libro lasciato a metà, per chiamare quei parenti che non sente da secoli.
Chi penserà solo a sé stesso, chi al bene di tutti.
Chi anche in mezzo al terrore avrà il coraggio di restare umano, chi farà vincere la paura.
Il male alla fine è solo uno specchio: ti mostra quello che sei veramente. A ognuno la scelta di cosa ritrovarsi al di là da quello specchio. A ognuno la scelta di cosa essere”.
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