Il difficile mestiere di educare

Il difficile mestiere di educare

La festa del papà, in questo anno dedicato a San Giuseppe, ci fa pensare al difficile mestiere di educare. Alcune riflessioni di Dotti e Aldegani nel libro “Giuseppe siamo noi” ci aiutano, ripensando all’umanità educante di Youssef di Nazareth. Ecco tre sentieri da non smarrire mai.

1. Il sentiero della compagnia:

proporsi accanto ai ragazzi e ai giovani, chiunque essi siano e in qualsivoglia situazione si trovino, nella situazione della compagnia, e con l'atteggiamento di chi è compagno.
Sono qui; faccio un pezzo di strada insieme con te; ho più anni e più esperienza di te, ma non per questo voglio usarli come arma per manifestarmi superiore a te.
Ci sono: se hai bisogno di me, contaci. Sono una persona, non sono un ruolo; ti considero una persona importante per me, non un numero, non un esperimento.
La vita ci ha stabilito in una compagnia per un tratto di cammino. Faccio strada con te: non sono importanti le mete che vogliamo raggiungere, che devi raggiungere, ma i passi che è possibile fare insieme. Una prospettiva rasserenante per noi e per i ragazzi è quella di valorizzare di più e come relazione il passo che insieme possiamo fare oggi, piuttosto che le mete che a volte ci stanno davanti come un imperativo opprimente e talvolta così lontano da scoraggiare chi voglia mettersi in strada.
Così da educatore-compagno, io forse accetto più facilmente le resistenze di chi mi sta di fronte, la fatica dei tempi lunghi, le mie stesse incoerenze e fragilità.

2. Il sentiero del rispetto.

Ti considero una persona, cioè un'entità unica e irripetibile, una libertà indisponibile, una dignità originale e originaria. Non ti voglio possedere, non ti voglio usare, non ti voglio domare, non pretendo di piegarti alla mia volontà o alle mie idee. Ti rispetto, anche quando sbagli; anche quando tradisci la mia fiducia. Non sono padrone della tua vita, né della tua intelligenza o della tua preparazione culturale o professionale: sono servo della tua crescita, del tuo cammino.

3. Il sentiero della libertà.

Ciò che mi preme è far crescere la tua libertà, di aiutarti a dare alla tua libertà un contenuto, un valore. Che la tua libertà diventi una capacità di scegliere ciò che è meglio per te e una ferma determinazione nel perseguirlo. E questo forse lo devo capire meglio anch' io e devo crederci più fermamente che se la libertà non si riveste di un contenuto etico, di un vero e proprio imperativo morale, non c'è relazione fra le persone, non c'è civiltà, non c'è forse futuro degno di questo nome. I figli, i ragazzi e i giovani hanno dei sogni. Genitori e educatori sono i custodi dei loro sogni.
Come Youssef di Nazareth è stato custode dei sogni di Gesù.

 

    Leggi qui la Lette...Rina 

    Riflessione 5a Settimana di Quaresima 

    Leggi qui le iniziative del prossimo periodo