Chicchi di grano

Chicchi di grano

Giornalista*: E poi c’è la risurrezione. Scrive San Paolo ai Corinzi: “Se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede…” (1 Cor 15,14). È il centro della fede cristiana...

Don Alessandro*: La resurrezione non si può spiegare. Io parlo spesso di tre sguardi che mi hanno cambiato la vita.
Il primo lo incrocio una notte, ero infermiere ai Riuniti, reparto Ematologia, suona il campanello è la stanza di una nonna che, guarita dalla leucemia, doveva essere dimessa il giorno successivo, doveva andare a conoscere il nipotino appena nato, la trovo piegata sul lavandino in un lago di sangue, mi guarda, è cosciente e terrorizzata, capisce che sta morendo e mi chiede “cosa sta succedendo?”, sviene. La raccolgo e la porto nel suo letto. Muore così.
Il secondo sguardo è quello di un amico che mi ha cambiato la vita, era un prete somasco l’ultima volta che ho incrociato il suo sguardo era da dietro un vetro d’ospedale, il giorno prima che morisse, sfigurato, anche lui di leucemia, aveva poco più di trent’anni.
Il terzo sguardo è quello di mio padre, marzo 2020, da sotto il casco vedo due occhi che non dimenticherò mai più, pochi giorni dopo sarebbe morto di Covid.
Io in questi tre sguardi ho sperimentato l’impotenza totale. Non potevo nulla come infermiere, nulla come amico, nulla come figlio. Solo pochi gesti di cura, il tenere per mano. Se avessi fede solo nel quasi niente che rappresentavo in quel momento io preferirei morire, ero un uomo travolto dalla morte, impotente e sconfitto. Credere nella resurrezione è pregare ogni giorno per credere che quei gesti che in quei momenti ho messo in atto erano simbolici, cioè che nel mio esserci io sono stato strumento dell’abbraccio del Risorto. Che io ho assistito al dramma di tre chicchi di grano che perdevano la loro forma ma per nascere definitivamente.
Resurrezione è credere che ogni segno d’amore è simbolo dell’Amore che incontreremo pienamente quando la parete del chicco che siamo si schiuderà. Siamo in Esodo, possiamo solo qualche gesto che balbetti, che anticipi la Terra Promessa.

Buona Pasqua dai sacerdoti della Comunità

*Il giornalista è Luca Barachetti
*Don Alessandro è Alessandro Dehò prete bergamasco dal 2006 che da un po’ di tempo vive in Lunigiana.

 

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