Una mano, anche due, per fare Comunità

Una mano, anche due, per fare Comunità

Questa settimana ascoltando le letture delle S. Messe, sono rimasto affascinato dal testo tratto dal libro del profeta Ezechiele. In particolare da questa frase: ”La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa.”

Ho pensato alle infinite volte che la Bibbia presenta il Signore ”Umano”. Fin dalla Genesi Dio con le mani plasmò l’uomo e, quando lo cacciò dal paradiso terrestre, non le chiuse a pugno, anzi le spalancò nell’istante che promise di mandare suo figlio a salvare l’Umanità. E poi Gesù si fece servo lavando i piedi ai suoi apostoli, condannò l’avidità scacciando i mercanti dal tempio e venne riconosciuto dai discepoli di Emmaus nello spezzare il pane. L’ultimo saluto a Tommaso fu mostrare le mani segnate dall’Amore per noi. Dio e’ talmente innamorato dei suoi figli che lui stesso, e non altri, pone la sua mano sull’uomo, come un Padre attento, premuroso e sempre pronto a donare il suo perdono. Lo accompagna e lo guida nel percorso delle scelte della vita. Scelte non sempre facili ma che diventano uniche e irrepetibili se fatte con lo spirito dell’ascolto, della fiducia e del dono. E noi come figli cosa ne facciamo delle nostre mani? Oggi solitamente le usiamo per soddisfare la bramosia del possedere, del fare, ci preoccupiamo dell’esteriorità, dei cellulari, riempiamo le distese pianeggianti di tante azioni dettate dall’arroganza e dalla prepotenza. In queste pianure noi camminiamo e non ci accorgiamo che ne siamo una parte. Perché non proviamo a convertire gli egoismi/egocentrismi in gesti d’altruismo? Basta poco, basta dare la possibilità alle nostre mani di imitare Gesù, non utilizziamole solo per chiedere e giudicare.
Ora, che è iniziata la Festa di Comunità e poi partirà il nuovo Anno Pastorale, scopriamo la meraviglia del dono regalandoci del tempo per servire, accarezzare, condividere, salutare, aiutare, stringere una mano. Trasformiamoci in Persone capaci di creare comunità, la NOSTRA COMUNITA’

P.

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