Tecniche esecutive
[dropcap type="square"]L[/dropcap]a bussola lignea dell’ingresso principale della chiesa di San Giovanni Battista di Palazzago (Bg) è realizzata in massello di legno di noce (mis. 600 x 400 x 200 cm.) epoca di realizzazione prima metà del XIX.
L’opera è divisa in due corpi principali:
quello inferiore è occupato completamente dalle due porte frontali sormontate da una piccola vetrata a mezzaluna divisa in quattro spicchi e dalle due porte laterali;
quello superiore, di più pregevole qualità decorativa, riporta la data, in numeri romani , della realizzazione della bussola (1827). L’edicola è sormontata da un festone in legno di noce a tutto tondo con una conchiglia; ai lati sono collocati due imponenti angeli, di colore scuro ad imitazione del legno di noce, sono posati sopra gli spigoli del massiccio cornicione che divide le due sezioni della bussola. Gli angeli sono opere della metà del XVIII secolo antecedenti alla realizzazione della bussola e collocati in questa sede in un momento successivo, probabilmente durante un intervento di manutenzione eseguito nel corso del secolo passato.
Stato di conservazione
[dropcap type="square"]L[/dropcap]a superficie lignea è inscurita e annerita da depositi superficiali specialmente nelle zone soggette a maggior usura dovuta al contatto delle mani. In generale è presente un’ossidazione diffusa dei differenti strati di vernice sovrammessi in epoche successive con una notevole differenza cromatica tra l’interno e l’esterno della struttura.
L’esterno della bussola (la parte rivolta verso le porte della chiesa) appare molto scura e praticamente priva dello strato di vernice. Numerosi abrasioni della vernice sono osservabili anche sul lato interno (lato rivolto verso l’interno della chiesa).
Su tutta la superficie sono presenti numerosi fori di sfarfallamento provocati dalla fuoriuscita di insetti xilofagi. A un analisi ravvicinata, tuttavia,essi appaiono scuri e secchi, segno che l’attacco parassitario è pregresso e non più in corso.
Sono presenti numerose sconnessure tra le tavole che compongono le pannellature della bussola, sia per quanto riguarda le porte, sia il corpo della struttura. Un precedente restauro aveva cercato di risolvere il problema inserendo dei listelli nei vuoti creatisi per il movimento dei pannelli, ma il passare del tempo ha compromesso gli incollaggi portando alla perdita di alcuni inserti e creando nuove fessurazioni. In successivi interventi di manutenzione queste fessurazioni sono state risarcite inserendo notevoli spessori di stucco per legno, che ora, come prevedibile, stanno perdendo coesione arrivando a sbriciolarsi e aggravando lo stato di con-servazione complessivo del mobile.
Si rileva la presenza di numerose mancanze negli intagli e sui pannelli provocati quasi sicuramente da cause meccaniche accidentali.
Le sculture poste sulla sommità del mobile risultano essere state ridipinte con un colore scuro per accordarsi con il legno della bussola, presentano numerosi fori di tarlo che documentano una infestazione pregressa e non più in atto. Un’ala è stata rifatta, manca pure una falange di un dito e alcuni dettagli nei panneggi . Le ali sono alloggiate in appositi incavi e fissate con viti.
Sulla testa di entrambi è presente un tassello ligneo il cui intaglio segue l’andamento della capigliatura circostante ma è stato posto in opera in un momento successivo a chiusura di un’apertura, forse un alloggiamento per un cero ? forse un ancoraggio? Al momento non è possibile essere più precisi circa la precedente collocazione.
Intervento di restauro
[dropcap type="square"]I[/dropcap]l lavoro di restauro è iniziato con una pulitura generale della superficie, rimuo-vendo sia i depositi di materiale più aderenti alla superficie sia lo strato di vernice fo-tossidata e le vecchie stuccature debordanti. L’operazione di pulitura è stata condotta per gradi con l’applicazione di una miscela di solventi organici supportata in gel ( solvengel a base di alcol e solvengel di acetone ), in modo da migliorare le proprietà della miscela e controllarne in modo più efficace l’azione pulente, avendo cura di preservare la patina della superficie e di rimuovere adeguatamente tutti i residui di prodotto. Anche se la bussola non presenta alcun attacco xilofago in corso, a fine preventivo per eventuali attacchi di organismi xilofagi, il legno è stato trattato attraverso iniezioni, utilizzando le gallerie già presenti nella superficie, e applicazione a pennello di sostanze biocide (per-xil 10 della CTS). Dove sono presenti le fessurazioni di maggior spessore, nello specifico le quattro porte, sono stati inseriti dei listelli della medesima essenza legnosa preventivamente trattati con antitarlo e incollati con colla forte. I listelli sono stati realizzati a cuneo, in piccoli pezzi di non più di 10 cm., in modo da aumentare la superficie di incollaggio e ridurre gli effetti negativi del movimento del legno. Gli inserti lignei in buono stato di conservazione, sono stati rimossi, ripuliti dallo strato di colla e reincollati nella loro posizione con colla forte, così da sfruttare il buon grado di assestamento ormai raggiunto dall’inserto. Le parti mancanti della decorazione sulla sommità sono state integrate con tasselli di legno della medesima essenza legnosa al fine di restituire una corretta lettura dell’opera. Tutti gli inserti lignei sono stati stuccati e tinti con mordenti di colorazione opportuna in modo da ridurre l’interferenza visiva. I fori dei tarli e le fessurazioni di minor dimensione sono stati stuccati con solfato di calcio, pigmenti naturali e colla di pelli, su una base di stucco a cera per evitare lo sprofondando della stuccatura, avendo cura di portarle a livello con una spugna umida prima dell’essicazione, in modo da ridurre al minimo l’impiego di carte abrasive. In talune zone dove la stuccatura assolveva la funzione di ricostruzione di piccole parti di intaglio, è stato invece utilizzata l’araldite. Le lettere romane della data realizzate in ottone presentavano una notevole ossidazione, sono state pertanto rimosse, ripulite e trattate con incralac per una protezione di lunga durata dall’ossidazione e successivamente riposizionate sul mobile. Tutta la superficie infine è stata trattata con olio di lino cotto a triplice cottura, per restituire la giusta elasticità alla fibra del legno e ridurre la possibilità che occorrano nuove spaccature, preservando, tuttavia, la traspirazione naturale del legno, non è stata invece effettuata nessuna coloritura del legno. Come trattamento finale, su tutta la superficie è stata stesa una vernice protettiva. Sulla parte interna alla chiesa è stata utilizzata una vernice alcolica, gommalacca preparata dal restauratore, stesa in più mani e cera d’api come finitura. La parte esterna (parte rivolta verso le porte della chiesa) invece è stata trattata con una vernice flatting per imbarcazioni per fornire una protezione più resistente alle intemperie e non è stata stesa la finitura a cera. Le due sculture lignee che adornavano la sommità della bussola sono state rimosse e portate in laboratorio per essere sottoposte all’intervento di restauro. L’analisi del loro stato di conservazione ha evidenziato più strati di ridipintura applicati in epoche diverse. Erano presenti in successione dal più esterno, due strati di smalto di color marrone scuro, un terzo di color giallo ocra e infine la policromia originale di color bianco-grigio, policromia che tendeva ad imitare il colore del marmo e che ben si armonizza con le sculture marmoree presenti nella chiesa. La rimozione di questi strati è avvenuta in maniera differenziata alternando l’azione meccanica dell’ablatore piezoelettrico e del bisturi all’azione chimica delle miscele solventi (solvengel a base di pirolidone) La pulitura ha scoperto la cromia eseguita in un unico strato originale di color bianco-grigio stesa su una preparazione a gesso e colla di buon spessore. La cromia originale era presente in maniera lacunosa ma sulla quasi totalità della superficie. Durante la pulitura sono emersi i particolari pittorici degli occhi quali la pupilla e i sopraccigli. L’ala che risulta essere stata intagliata successivamente non presentava al di sotto dello smalto scuro alcuna colorazione o preparazione ma solo legno grezzo. A livello della struttura lignea è stato ricostruita la falange del dito medio man-cante con legno della medesima essenza, successivamente è stato stuccato e rigessato, come pure è stato steso uno strato di preparazione gessosa sull’ala rifatta. Come descritto le sculture erano interessate da una estesa ma antica tarlatura. In alcune zone dove il legno risultava infragilito dall’azione degli insetti si è provveduto ad un consolidamento localizzato con Paraloid B72 applicato per imbibizione a pennello o con l’ausilio di una siringa. In alcune zone ben delimitate si è riscontrata una perdita di adesione dell’interfaccia superficie lignea- preparazione, in queste zone si è provveduto con un consolidamento localizzato effettuato con colla di storione iniettata al disotto del distacco e alla successiva applicazione di calore e pressione fino alla completa riadesione. L’integrazione pittorica è stata condotta con colori ad acquerello in maniera minetica sulle lacune e poi con successiva velatura con pigmenti disciolti in acetato di polivinile. La verniciatura finale con resina chetonica semiopaca.