Papa Francesco, nella festa del Battesimo di Gesù, ha battezzato nella Cappella Sistina, la figlia di una coppia sposata solo civilmente. Dopo il battesimo da diverse parti, si è commentato e discusso. Nella trasmissione “Prima di tutto” di qualche giorno fa, è stata citata la testimonianza di un prete, «un prete di campagna», come si definiva l’interessato, il quale faceva notare che il Papa non ha fatto nulla di speciale e aggiungeva: «noi lo facciamo da sempre». Nel dibattito che ne seguiva, qualcuno contestava la contestazione. Nel senso che, si osservava, non è vero che lo fanno tutti i preti e non è vero che lo fanno da sempre. Sembra un semplice caso di disciplina ecclesiastica. Ma non è così semplice. Intanto, molti non fanno battezzare i loro figli, alcuni anche che si sono sposati regolarmente in chiesa. E molti di quelli che fanno battezzare i loro figli sono in situazione familiare “irregolare”: conviventi, risposati, sposati civilmente. La linea “dura” che, pare, qualche prete segue ancora, afferma una verità semplice: la fede deve tradursi nella vita e la traduzione nella vita si verifica con i gesti espliciti della fede. Chi segue questa linea dice di fatto che un cristiano convivente è un po’ meno cristiano di uno che si è sposato in chiesa. Il gesto di Papa Francesco mi sembra che sia una implicita risposta a questa posizione. E mi sembra che quanto avvenuto domenica (e che avviene in molte parrocchie: altrimenti, tra poco, non si dovrebbe battezzare più nessuno) sia a sua volta una risposta.
Primo. Il diritto del bambino ad avere il battesimo è più grande dei meriti o demeriti dei suoi genitori. Il figlio, oltretutto, non è proprietà privata dei genitori, e questi non possono fare di lui quello che vogliono, ma dovrebbero volere ciò che devono. E se sono credenti devono volere il suo bene spirituale, cioè il suo battesimo.
Secondo. Anche verso i genitori, i loro eventuali sbagli, nessuno può dare un giudizio definitivo. Nella coscienza di una persona ci entra, in maniera risolutiva, solo Dio e nessun altro, neanche il Papa. La Chiesa prende atto che quei due genitori intendono educare alla fede il loro bambino e concede, deve concedere, il battesimo. Anche perché adesso si ha in mano l’argomento che taglia la testa al toro: lo ha fatto il Papa. A meno che – dubbio atroce – qualcuno non abbia notizia di gente che, qua e là nella Chiesa, pretende di essere più cattolica del Papa.
Da: santalessandro.org Alberto Carrara
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