L'affondo
15 agosto
Il 15 agosto è l’anniversario del giorno in cui a Gerusalemme, nel V secolo, è stata dedicata una delle prime chiese a Maria. I cristiani hanno da sempre pensato che Maria fosse associata in modo unico al mistero del suo Figlio, compreso il momento della morte. Così è sorta la convinzione che Maria fosse stata introdotta a partecipare anche alla risurrezione di Gesù. Ben presto non si è usato più parlare della «morte» di Maria, ma si è preferito chiamarla «dormizione», intendendo affermare come Maria non avesse conosciuto la corruzione del sepolcro. Il corpo che aveva dato carne al Verbo di Dio non poteva non partecipare della gloria divina.
L’assunzione di Maria rimane un mistero e come tale è incomprensibile ai nostri occhi e difficile da penetrare per la nostra mente. Ma in Maria contempliamo l’opera del Figlio, e tutto ciò che avviene in lei, avviene per mezzo di suo Figlio, unico Salvatore degli uomini. Ciò che oggi celebriamo in Maria è ciò che è promesso a tutti e che noi crediamo già realizzato in Gesù, ossia la risurrezione dei nostri corpi mortali. Invece di essere una difficoltà per la nostra fede, l’Assunzione può diventare un aiuto prezioso, un momento di crescita nella speranza delle realtà future. Una speranza per la pienezza della nostra risurrezione, quando in corpo ed anima anche noi contempleremo per l’eternità il volto di Dio.
Ma guardiamo a lei, la donna vestita di sole dell’Apocalisse. Guardiamo alla Madre di Gesù che, incinta, corre da Elisabetta. Guardiamola mentre va in fretta dalla cugina, anche lei in attesa di un figlio. Maria, pellegrina nella fede come ognuno di noi, viene proclamata beata proprio perché ha creduto. Dalla fede-abbandono di Maria nasce quel cantico di lode che Luca ha inserito come gioiello di unica bellezza nel suo Vangelo. Maria canta Dio. Con il Magnificat ella ci dice chi è il Dio nel quale ha creduto. Anche noi dobbiamo guardare Dio in cui diciamo di credere come Maria
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Don Francesco 3333673045.
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