Nel calcio comanda il ricatto
Adesso, forse, tutti hanno capito chi comanda in quel mondo lì. Da un articolo di Roberto Belingheri de L’Eco di Bergamo, 23 aprile 2012
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Nel calcio comanda il ricatto
Adesso, forse, tutti hanno capito chi comanda in quel mondo lì. Da un articolo di Roberto Belingheri de L’Eco di Bergamo, 23 aprile 2012
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Meglio oggi
Domani non avrà più nove anni. da una mamma per la prima comunione
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Trasgressione
Credo che, in questi tempi, la più grande trasgressione sia proprio essere cristiani. La via della fede, infatti, è una straordinaria via di liberazione e di sapienza. In questo mondo appiattito sulla banalità mediatica e sulla negazione della persona, il cristianesimo è un cammino verso la totalità dell’essere, verso la sua vera libertà che consiste nel fare emergere la parte divina presente in ognuno di noi. Chi segue il cammino della fede non rincorre la felicità saltellando qui e là come un cacciatore di farfalle, ma vive la gioia interiore in ogni momento della sua vita, anche nei più drammatici, perchè la dimensione del Regno non è quella di un ipotetico aldilà, per cui si raccolgono i punti collezionando buone azioni, ma la costruzione di ogni istante, di ogni rapporto nella luce profonda dell’amore. Da Susanna Tamaro, L’isola che c’è
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Non è una follia
Non è mai stato facile annunciare che Gesù, condannato e messo a morte mediante il supplizio della croce, dopo tre giorni è risorto ed è vivente per sempre. E’ follia più grande dello stesso annuncio della croce, perché la croce è opera degli uomini e perché croci e calvari sono stati presenti di generazione in generazione nella storia dell’umanità, mentre la risurrezione non può essere che opera di Dio. Follia, dunque: follia per chi non ha la fede, questo dono che fa aderire a Gesù, l’uomo di Nazaret mandato da Dio, fa sperare in lui, lo fa amare. Enzo Bianchi
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Cristiani, mai contro
Quando si parla delle persecuzioni contro i cristiani, soprattutto in Paesi come il Pakistan dove vige la legge contro la blasfemia, viene spontaneo chiedersi come sia possibile che nel 2012, avvengano ancora simili misfatti contro Dio e contro l’uomo...D’altronde, a chi poteva aver nutrito l’illusoria convinzione di potersene stare in pace dopo il battesimo, è bene rammentare che il segno più qualificante dell’identità cristiana è la persecuzione. <<Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. >> (Mt 5,11-12). Sebbene la persecuzione sia, umanamente parlando, una sventura, nella fede essa rappresenta la parresìa di molte comunità cristiane presenti oggi in Africa, in Asia e, soprattutto, in Medio Oriente. La parassìa è un termine greco antico che indica, in generale, la loquacità e, più in particolare, la libertà di parola, la franchezza, l’imparzialità di discorso e di giudizio. In una sua celebre lettera, don Tonino Bello, scriveva che la parresìa <<è il parlare chiaro, senza paura, difronte alle minacce del potere…. con tutta franchezza e senza impedimento. Senza peli sulla lingua. Senza sfumature per quieto vivere. Senza mettere la sordina alla forza della Verità>>...Se da una parte è comunque doveroso che i cristiani si sentano sempre solidali con le comunità cristiane presenti nei Paesi più a rischio, è altresì giusto ricordare che non è aderente allo stile evangelico schierarsi contro qualcuno, tanto meno contro una religione. L’identità del cristiano è dialogica, fondata sull’impronta trinitaria di Dio, presente in ogni uomo. Ne consegue la ricerca con tutti di un terreno comune per vivere e lavorare insieme. Gesù Cristo ha chiesto agli apostoli di sostituire i rapporti di forza con l’affermazione dell’amore, quelli del dominio con quelli del servizio, quelli dell’interesse con quelli della generosità. Don Tonino Bello chiedeva: <<Se essere cristiani fosse un delitto, e voi foste condannati in tribunale accusati di questo delitto, riuscireste a farvi condannare?>>. Chissà, forse molti di noi, per mancanza di testimonianza, commentava provocatoriamente don Tonino, sarebbero prosciolti da ogni addebito, senza ulteriore rinvio a giudizio, per insufficienza di prove. Da un articolo di Giulio Albanese, sul Messaggero di S. Antonio, recapitato da un partecipante alla messa di Domenica
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Cuori che si allontanano
In Quaresima, con gli adolescenti, facciamo un momento di preghiera nel quale riflettiamo sul Vangelo della settimana, abbinato alla scultura di Defendi e ad un racconto. Ne proponiamo a tutti uno che ci ha fatto pensare.
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