letterina 20121124

Specchio

In  questa  Domenica  di  Cristo  Re,  ultima  dell’anno  liturgico  2011-2012,  ci  prendiamo  una  pausa  nell’ABC  della  fede.    
Pensando al Vangelo, attraverso una favola, guardiamo alla verità.


Una donna in un bazar vide un bellissimo specchio antico dal costo misero di un  dollaro. “Come mai costa così poco?” chiese al negoziante. “Perché ogni volta che  uno si specchia, nello specchio compare una verità su quella persona”.
“Bellissimo!” pensò la donna.
Subito lo provò e sullo specchio apparve :”Ricca donna texana”.
Lo comprò felicissima e se lo portò a casa. Tutta entusiasta lo fece provare alle sue amiche. Ma non andò come lei pensava.
Con la prima :”Ha rubato al negozio la biancheria intima che indossa”. L’amica si indignò e non volle più vederla.
Con la seconda :”E’ più vecchia di cinque anni di quello che dice”.
Questa si offese e pretese le sue scuse.
Con un’altra:” Ci sta provando con tuo marito”, anche con questa l’amicizia si ruppe subito. Allora la donna, visto che perdeva tutte le amiche, prese lo specchio e lo ruppe. Rompendosi, sullo specchio apparve la scritta :”Donna che preferisce l’approvazione alla verità”.


La verità fa liberi e fa vivere. Ma ha un... discreto prezzo!

 

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Ritiri dell'Avvento

Festa dell'Immacolata

Pizzata Ado

letterina 20121117

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5 - La "Democrazia dello Spirito"

Gesù ha detto: Ti benedico, o Padre Signore del ciclo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli (Mt 11,25). I “sapienti” e gli “intelligenti” di cui parlava erano gli intellettuali del suo popolo, ed erano soprattutto di Bibbia, di legge mosaica, di questioni teologiche. Essere uomini di cultura, dunque, anche religiosa, non privilegia nell’itinerario di fede. Anzi, i piccoli, cioè i semplici che non hanno la mente ingombra di tante nozioni e di tanti problemi, in questo campo sono perfino avvantaggiati. Ciò che davvero agevola il credere, vale a dire l’accogliere l’iniziativa manifestativa e salvifica del Padre, è: 

*Avere l’animo abitualmente orientato a scegliere il bene (anche quando costa) e a rifiutare il male (anche quando è comodo e vantaggioso);
*Ricercare con sincerità ciò che è retto anche contro i propri interessi terreni.
E questo è possibile anche in chi non ha studiato e non ha avuto il tempo e modo di fare ricerche storiche o filosofiche. Questa è per così dire la “democrazia dello Spirito”, ed è la norma che vige nel regno dei cieli. Addirittura si piò dire che sia già arrivato a una fede sostanziale anche chi crede di non credere, ma è sul serio disposto ad impegnarsi e a sacrificarsi per la giustizia e la verità.
Perciò Gesù afferma: Chi fa la verità viene alla luce (Gv 3,2).


Tra i 90.00 kg di vestiario raccolti in bergamasca con i sacchi gialli della Caritas, c’erano anche quelli raccolti tra noi e nelle borse della spesa che saranno  distribuite  dal  Centro  di Primo  Ascolto  del  Vicariato  a  Mozzo,  ci  saranno anche  i  viveri  raccolti  tra  noi.  Non  ci  saranno  ovviamente  quelli  scaduti (qualcuno  ancora  prende  l’occasione  per  liberarsi  delle  giacenze  scadute)  e non ci sarà -purtroppo- l’impegno dei troppi assenti alla raccolta (leggi 3 media,  adolescenti,  adulti…).  Vi  ricordate  che  saranno  i  poveri  a  “giudicarci”?
Vi  ricordate  del  bicchiere  d’acqua  dato  con  amore?    
Grazie comunque al bel gruppo di persone che ha dato tempo, mezzi e braccia per  la raccolta di S. Martino (che c’è tutti gli anni a novembre e che, spero, entri non solo nel calendario,  ma anche nel cuore).     

E grazie a chi ha dato.

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letterina 20121110

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4 - La fede e la ragione

Da qualche secolo va in giro per il mondo la curiosa idea che fede e ragione siano tra loro incompatibili: chi crede, si dice, smette di ragionare; e chi ragiona perciò stesso rinuncia a credere. Questa posizione si chiama “razionalismo”, ma non ha niente a che vedere con la ragione. Confondere ragione e razionalismo è come confondere i polmoni con la polmonite.
E’ vero invece il contrario: la fede e ragione si richiamano reciprocamente. Certo la fede è oltrepassare le capacità conoscitive naturali; ma è un salto che è ragionevole fare perché la ragione, lasciata a sé sola, va a finire nella gabbia dell’assurdo. E’ assurdo che l’uomo sia venuto al mondo a caso, e poi abbia la necessità inderogabile di darsi dei principi e delle norme di vita e di convivenza.
E’ assurdo che l’uomo sia costretto entro una realtà visibile che non gli basta: non basta alla sua domanda di senso e non basta alla sua domanda di amore.
L’atto di fede è un atto scomodo; ma è il solo che mi consente di conservarmi ragionevole. Se sto dormendo al secondo piano di un palazzo e si sviluppa dal baso un incendio che ha già distrutto le scale, è ragionevole che mi butti dalla finestra dopo essermi accertato che sotto ci sia il telone dei pompieri. Non è la discesa, che di istinto preferirei, ma è l’unica che può salvarmi.


Chiesa di Salvano, martedì 6 novembre, ore 20.30:partiamo con il 1° appuntamento della Visita alle sette Chiese. C’è un simbolo che qui si impone: il cuore. Cuore di Gesù e di Maria nei diversi quadri e nelle statue del Sacro Cuore, cuore che è così grande da allargare le costole in S. Filippo Neri, dipinto nella grande tela, cuore del Bambino indicato da Maria nella statua della nicchia, cuore di muschio e fiori portato qui per l’occasione. E cuore aperto di Gesù che, nella riflessione di don Maurizio ci porta a dire: io sono povero e tutto un dono.
Sessanta persone sono partite con il ...cuore giusto. Grazie

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letterina 20121103

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2 - La fede e l'avvenimento

Oggi molti dicono: in tutte le religioni c’è del buono. O addirittura: tutte le religioni sono uguali; sicchè ognuno può scegliere quella che gli va bene come può scegliere il colore della sua cravatta o il luogo della sua villeggiatura.
Credo che si possa anche dire così, purché però si capisca bene che in questo discorso il cristianesimo non c’entra niente.
Perché il cristianesimo, a differenza di tutte le altre visioni religiose o filosofiche o etiche, è prima di tutto un avvenimento: l’avvenimento del Figlio di Dio che si fa uomo, muore in croce, risorge; e ci coinvolge, se ci lasciamo coinvolgere, in questa vicenda di morte, di risurrezione, di una vita destinata a diventare una “vita eterna”.
Certo il cristianesimo è anche una religione: difatti implica delle idee sulla Divinità, stabilisce una regolamentazione del culto, propone una legge morale.
Ma primariamente il cristianesimo, ed esso solo, è un fatto; un fatto che si può accogliere o rifiutare.
Perciò è imparagonabile, e non può essere contato insieme con le altre posizioni ideologiche o spirituali. La fede cristiana è un arrendersi a questo avvenimento che salva ed è un lasciarsi cambiare di dentro da ciò che è avvenuto. Le altre persuasioni religiose possono essere anche belle, buone, utili, affascinanti; ma non hanno niente a che vedere con la fede.

Cardinal Giacomo Biffi

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Raccolta Viveri

letterina 20121027

Solo semi

Negli incontri con i genitori dei ragazzi di terza media e degli adolescenti che si sono appena conclusi, è stato proposto, tra tante sollecitazioni, un breve racconto che riproponiamo qui, visto che ha fatto pensare i partecipanti. Può essere anche un pensiero per la festa dei Santi che tra poco vivremo.


Sulla via principale della città c’era un negozio originale: un’insegna luminosa diceva: “DONI DI DIO”.
Un ragazzo entrò e vide un angelo dietro il banco, sugli scaffali c’erano grandi contenitori di tutti i colori.
“Che cosa si vende?” chiese incuriosito il ragazzo. “Ogni ben di Dio” rispose l’angelo. “Vedi, il contenitore giallo è pieno di sincerità, quello verde è pieno di speranza, in quello rosso c’è l’amore, in quello azzurro la fede, l’arancione contiene il perdono, il bianco la pace, il violetto il sacrificio e l’indaco la salvezza.”
“E quanto costa la merce?” “Sono doni di Dio e i doni non costano niente!”
“Che bello!” rispose il ragazzo, “Allora dammi dieci quintali di fede, una tonnellata d’amore, un quintale di speranza, un barattolo di perdono e tutto il negozio di pace”.
L’angelo si mise a servire il ragazzo e in un attimo confezionò un pacchetto piccolo piccolo.
“Eccoti servito!” disse l’angelo porgendo il pacchettino.
“Ma come, così poco?” disse stupito il ragazzo.
L’angelo rispose: “Mi dispiace. Devi avere frainteso.
Noi non vendiamo frutti; noi vendiamo solo semi.”

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Confessioni

Incontro Chierichetti

Raccolta Viveri

letterina 20121020

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1 - L'intervento Divino

Talvolta noi siamo scandalizzati dal silenzio di Dio. Davanti a questa storia di angosce e di pazzie che è la storia umana, perché Dio non parla e non interviene?
Dio non parla perché ha già parlato, e non ha più niente da aggiungere avendoci mandato in Cristo la sua Parola sostanziale.
Non interviene, perché è già intervenuto in modo decisivo, con la missione del suo Figlio, che ha costituito Signore della storia, Giudice e Salvatore di tutti. Accogliere questa iniziativa salvifica, che trova il suo vertice e il suo compendio nella persona di Gesù di Nazareth, ecco che cosa è propriamente l’atto di fede.
Non è quindi primariamente un prodotto della mente, del cuore, della sensibilità dell’uomo, quasi che possa decidere l’uomo come mettersi in rapporto con la Divinità.
La fede è la nostra risposta alla provocazione benefica di Dio.
E’ un aprirci al discorso appassionato del Padre che risuona sempre nell’annuncio evangelico, è fare spazio al Signore che viene a liberarci, è un arrenderci al fuoco trasformante del suo Spirito.
Ed è un atto che coinvolge tutto l’uomo; la sua intelligenza, perché è uno sguardo sulla verità integrale; la sua volontà, perché l’uomo decide di credere liberamente; il suo amore, che è chiamato a superare il nativo egoismo.

Cardinal Giacomo Biffi

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