Befane
L'Epifania chiama a far splendere in noi la verità, e in modo brillante. (da don Luciano Sanvito)
Insomma, Magi e non Befane...
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Befane
L'Epifania chiama a far splendere in noi la verità, e in modo brillante. (da don Luciano Sanvito)
Insomma, Magi e non Befane...
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La minestra di sassi
Un giorno, nella piazza di un paese si presentò uno sconosciuto che allo scoccare del mezzogiorno accese un fuoco sotto un paiolo quasi pieno d'acqua e, versato dentro due grossi sassi ben levigati che aveva in un sacco, si mise a sedere vicino al fuoco in attesa che l'acqua bollisse. Inutile dire che uno per volta, i curiosi cominciarono a radunarsi intorno a lui e a fare domande: "Che cosa stai cucinando?" esclamò il primo. "La minestra di sassi!" rispose lo sconosciuto. "Ed è buona?" chiese il curioso. "Eccome!" disse lo sconosciuto, "certo, con un paio di cipolle sarebbe ancora migliore". "Io un paio di cipolle ce l'ho, vado a prenderle a casa e le porto subito!" E il primo curioso si allontanò e dopo un po' tornò con le cipolle. Ora erano in due seduti vicino al fuoco ad aspettare che l'acqua bollisse. Dopo un po' si fece avanti un secondo curioso e chiese anche lui allo sconosciuto: "Che cosa stai cucinando?" "Ma la minestra di sassi!" fu la risposta "Ed è buona?" "Certo! Però se ci fosse anche un bell'osso di prosciutto sarebbe ancora più gustosa..." "Io un osso di prosciutto a casa ce l'ho, vado a prenderlo e torno". E così man mano che i curiosi si avvicinavano, lo sconosciuto parlava della sua gustosa minestra di sassi. Certo, con l'aggiunta di... un po' di patate... di carote... sedano... cavolo sarebbe stata più completa. Insomma dopo un po' i curiosi che avevano collaborato erano tutti seduti intorno al fuoco aspettando che la minestra cuocesse. Inutile dire che quando ognuno ne riempì una ciotola, riconobbe che la minestra di sassi era VERAMENTE squisita.
Mi pare una bella storia per iniziare il nuovo anno con la disponibilità di tutti e non con... la solita minestra...
Auguri
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Ci vuole la fede
Forse quella notte il cielo d’Oriente era particolarmente blu e terso. Buon Natale del Signore, con sua mamma
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Una lettera dal terremoto
Gentilissimi parrocchiani e parroco, Vi stiamo scrivendo dalla Parrocchia di Disvetro, una piccola frazione di Cavezzo (MO), epicentro del terremoto del 29 maggio. Scriviamo a voi perché come noi, avete per PATRONO SAN GIOVANNI BATTISTA. I parrocchiani di S. Giovanni Battista di Disvetro col parroco Dallari Don Giancarlo
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...continua L'ABC della fede...
7 - I "TRE CROCIFISSI"
Nel pomeriggio del Venerdì Santo sulla collina del Calvario ci sono tre crocifissi: spettacolo tremendo e crudele agli occhi dei circostanti. Ma agli occhi degli angeli, che vedono al fondo delle cose, è la raffigurazione più eloquente dell’intera vicenda umana. C’è appeso alla croce, il Figlio di Dio fatto uomo, che porta a compimento la sua missione e viene costituito così principio di rinnovamento del mondo. C’è il malfattore pentito che con un breve e intenso atto di fede, si assimila interiormente a Cristo e raggiunge una salvezza insperata. Ma c’è anche il malfattore ribelle che impreca contro Gesù. Siamo tutti rappresentati in questa scena, in ciò che possiamo decidere e in ciò che non possiamo decidere. Possiamo decidere di credere, vale a dire di affidarci al disegno del Padre che ci vuole conformi all’immagine del figlio suo (Rm 8,29); e così, nelle nostre immancabili sofferenze, diventiamo in Gesù comprincipio della redenzione dell’universo. Ma purtroppo possiamo anche decidere di non credere perché siamo liberi di fronte all’atto di fede. Non siamo invece liberi di schiodarci dalla croce di un’esistenza che non è mai senza pena. Il Signore ci aiuti a scegliere bene. Allora il Venerdì Santo sfocerà nella Pasqua di gioia e di gloria. Perché questa è la fede: ripercorrere sino in fondo, sino al lieto fine, la vicenda salvifica del Crocifisso Risorto. * Su Liberi incroci, leggo: L'amministrazione di un Comune è roba seria: si deve parlare di soldi, lottizzazioni, Governo del Territorio, affari da maschi. Per le donne è sempre "meglio l'uncinetto". Mi permetto di evidenziare che le donne a Palazzago fanno tutto quello che i maschi vedono bene nelle loro case e in più partecipano anche alla celebrazione nei giorni feriali, fanno l’adorazione, puliscono e riordinano gli spazi comunitari, fanno i ravioli, sistemano i fiori, leggono, fanno e partecipano alla catechesi, si dedicano agli altri e amano. Bisognerebbe intendersi se coltivare il paese dell’anima è meno “maschio” che interessarsi della “cosa pubblica” . O comunque si può fare l’uno senza escludere l’altro. Alla fine, forse, sono proprio i “maschietti” di tutte le età a deficere...
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...continua L'ABC della fede...
6 - Una speranza invincibile
Chi va in chiesa solo la notte di Natale, non si può certo definire un cristiano esemplare. Però, se sta attento, riceve un messaggio che è la sintesi di tutto ciò che all’uomo importa sapere: Vi è nato un salvatore (LC 2,11). Cardinal Giacomo Biffi
...e l'Avvento
In questo anno della fede (vd porta) stiamo camminando con il tema della fraternità (vd Lettera del Vescovo), sottolineando l’originalità di ciascuno (tornino i volti). L’itinerario di Avvento-Natale evidenzia queste dimensioni, intorno alla chiamata ad essere corpo (Chiesa, Fraternità…), accogliendo il corpo di Dio che si fa carne in Gesù. C’è un “luogo” in cui queste due realtà si incontrano? Sì, è l’Eucarestia: corpo di Gesù, corpo che fa la Chiesa. Accogliere il Natale è lasciare che questa verità ci interpelli e scoprire che, mentre noi ci decidiamo per Lui, Lui ci ha già preceduto (Incarnazione). Ecco allora il titolo dell’Avvento-Natale: Da porta (quella della chiesa, ma anche della vita che viene alla luce) a porta (quella del tabernacolo, luogo dell’Eucarestia). E’ la porta d’oro. Un Angelo, collocato sopra il tabernacolo, ci ricorderà questo, mettendo in risalto anche la porticina.
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